A tratteggiare una giovanissima generazione "particolarmente fragile e
vulnerabile" è Tonino Cantelmi, docente di psicologia dello sviluppo
all'università Lumsa di Roma, dopo il caso della 12enne ricoverata in
gravissime condizioni al Meyer di Firenze per un volo dal terzo piano, seguito
a un rimprovero dei genitori.
Roma, 9 ott. (Adnkronos Salute) - "Oggi gli adolescenti sono particolarmente fragili e vulnerabili, in particolare ad ansia e depressione. Un problema sempre più precoce: si stima che tra 6 e 10 anni quasi il 10% dei bambini presenti sintomi psichici. E proprio depressione e ansia la fanno da padrone". A tratteggiare una giovanissima generazione "particolarmente fragile e vulnerabile" è Tonino Cantelmi, docente di psicologia dello sviluppo all'università Lumsa di Roma, dopo il caso della 12enne ricoverata in gravissime condizioni al Meyer di Firenze per un volo dal terzo piano, seguito a un rimprovero dei genitori.
"Non è certo una cosa normale o
naturale reagire così a un rimprovero. Purtroppo però - dice lo psichiatra
all'Adnkronos Salute - non mancano episodi simili nella cronaca, e i
protagonisti sono sempre più giovani. Stiamo costruendo un'umanità più fragile e
vulnerabile dal punto di vista psichico, con manifestazioni sempre più
precoci". Secondo Cantelmi la chiave sta nelle relazioni, o meglio
"nell'incapacità di costruire relazioni stabili e soddisfacenti, con gli
amici, in famiglia, o sentimentali. E questo è vero oggi fin da giovanissimi.
Abbiamo centinaia di amici su Facebook, contatti sui social network, ma stiamo
perdendo le competenze necessarie per far funzionare il rapporto con gli altri.
Così, paradossalmente, ci sentiamo molto più soli rispetto ai nostri coetanei
di qualche decennio fa".
E se gli adulti, insieme ai contatti
virtuali, hanno ancora una memoria di ciò che serve a costruire relazioni
reali, per i nativi digitali le cose sembrano complicarsi. Le amicizie e i
primi amori nascono e muoiono in rete. "E il moltiplicarsi dei soggetti
con cui relazionarsi, tra vita reale e web, rende tutto più difficile".
Sembra, insomma, che si stia perdendo l'arte di costruire e coltivare i
rapporti con gli altri.
"Per stare bene, oggi come ieri,
abbiamo bisogno di buone relazioni. Ma sembra che stiamo perdendo le capacità
necessarie. E i primi a risentirne - conclude Cantelmi - sono proprio i
giovanissimi, che con l'adolescenza attraversano una fase particolarmente
fragile". Una fase che non sembra destinata a chiudersi molto presto:
"Si calcola che per il 2010 la depressione sarà la seconda causa di
invalidità a livello mondiale. E questo problema non riguarda solo i ragazzi,
ma l'intera umanità".
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