Itci - Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale

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venerdì 8 novembre 2013

L'Apa declassa la pedofilia a "orientamento". Cantelmi: errore gravissimo frutto di pressioni ideologiche - Tonino Cantelmi


Un errore gravissimo, frutto di pressioni ideologiche: è il commento del prof. Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione Italiana Psichiatri e psicologi cattolici, sulla decisione dell'Apa, l’Associazione degli psichiatri americani che ha declassato, nell’ultima pubblicazione del manuale di riferimento (Statistical Manual of Mental Disorders), la pedofilia da "disordine" a “orientamento”. Dopo le accuse di aver normalizzato tale patologia, i medici americani rettificheranno il testo con la doppia dicitura: “Pedofilia” e “Disordine pedofiliaco”. Massimiliano Menichetti ha fatto il punto con lo stesso Tonino Cantelmi:RealAudioMP3 

R. – In generale questa quinta edizione del manuale degli psichiatri americani cede purtroppo a moltissime pressioni sociali, che non riguardano solo la pedofilia, ma tanti altri ambiti. Nel complesso siamo in un momento molto difficile. Sulla pedofilia c’è da ribadire una cosa importante, cioè che è necessario mantenerla all’interno delle inaccettabili perversioni: qualunque sfumatura è confusiva e quindi temo moltissimo anche questa precisazione dell’Apa. 

D. – Che cos’è dunque la pedofilia?

R. – La pedofilia è un’attrazione sessuale per bambini e bambine prepuberi. Oggi facciamo questa diagnosi anche soltanto se ci sono queste fantasie, anche se non c’è l’atto e se queste fantasie durano più di sei mesi. Credo, quindi, che il tentativo degli psichiatri americani sia quello di distinguere alcune forme, ma questa distinzione, secondo me, è molto confusiva.

D. – Comunque, la parola “orientamento” è affiancata a pedofilia; prima era identificata come “disordine mentale”, prima ancora – 50 anni fa – come “malattia”... 

R. – Sta succedendo che, da un lato, c’è l’esigenza a diversificare e comprendere e, dall’altro, però, ci sono anche delle subdole pressioni, che in qualche modo hanno a che fare con una terribile deriva dei nostri tempi.

D. – In che senso professore?

R. – Stiamo andando verso una forma di anarchia circa la sessualità. In qualche modo, non riusciamo più a fare delle valutazioni con delle priorità, collegate alla sessualità e alla relazione. Dal mio punto di vista, accostare orientamento sessuale e pedofilia è un gravissimo errore in tutti i sensi. La pedofilia appunto è un’attrazione sessuale per bambini e bambine prepuberi, prima ancora che ci sia uno sviluppo dei caratteri sessuali. E’ un qualcosa, dunque, che viene prima, è un qualcosa di sicuramente perverso.

D. – L’Onu, da anni, ha accettato la teoria del gender, ovvero che non esistono nette distinzioni tra uomo e donna; poi, pedofilia, orientamenti sessuali. Mi riferisco anche alle recenti linee guida dell’Oms, che presentano delle criticità come il fatto che si parli di bambini da 0 a 15 anni, favorendo la masturbazione, i rapporti precoci anche tra lo stesso sesso, ecc...

R. – Si sta andando verso forme di ideologia e non verso forme di educazione basata su evidenze scientifiche. In più, c’è da dire che al di là della differenza tra il maschile e il femminile, queste fasi di sviluppo della sessualità sono state stabilite in modo ideologico, a tavolino, come se volessimo costruire una generazione di persone che dimentica completamente una dimensione antropologica sana e ricostituiva come quella della sessualità, che si sviluppa all’interno di una relazione sostanzialmente valida. 

D. – Ma, quindi, si sta “passo passo” sovvertendo un ordine o quello a cui stiamo assistendo è il frutto di un caos?

R. - Qualcuno molti anni fa ha detto che arriverà il momento in cui “negheranno l’evidenza”. Ecco, questo è il momento in cui accade, in cui la ragione si piega ad altro. Sulla sessualità direi che stia avvenendo in maniera formidabile. Di sicuro c’è che le modalità con le quali si sta esplicando la dimensione sessuale oggi, nei vari ambiti educativi, sono modalità generate da ideologie, che non hanno nulla a che vedere né con la scienza né con la natura.

Testo proveniente dalla pagina 
del sito Radio Vaticana 

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