Riconosci le tue emozioni. «Saper decifrare le proprie emozioni – spiega la Pensavalli – vuol dire calarsi nel proprio stile affettivo. Sapere riconoscere le emozioni di base che proviamo quando incontriamo una persona significativa, ci fornisce una mappa per comprendere quali vincoli e quali prospettive di evoluzione potrà avere questo percorso d’amore».
Individua il tuo stile affettivo. «Possiamo immaginare idealmente quattro principali forme di relazione: fobico, perfezionista-ambiguo, depressivo, perfezionista-ossessivo. A partire dalla comprensione di come siamo stati amati – continua la psicologa – e di come abbiamo imparato ad amare, possiamo giungere a capire come ci aspettiamo di esserlo, o farlo, nel presente».
Che rapporto hai con tua madre? «Un buon attaccamento permette la formazione e la creazione di legami affettivi stabili, basati su una buona concezione di sé e un buon livello di autostima Chi ha avuto un attaccamento insicuro, da adulto – spiega la Pensavalli – avrà più difficoltà a decifrare la natura dei propri sentimenti. ll partner verrà spesso scelto e vissuto, senza accorgersene, come una figura strumentale a colmare le proprie insicurezze, un parametro di confronto per accrescere il livello di autostima. La relazione incapperà più spesso in crisi».
Supera i vincoli. «Il criterio per stabilire l’equilibrio affettivo di una persona – dice la psicologa – non è dato dalla presenza o meno, nel suo modo di impostare i legami, di stereotipie relazionali, ma dalla flessibilità con cui è in grado di gestirle. E’ la flessibilità che va coltivata e sudata, anche al prezzo di procedere in controtendenza, rispetto all’istintivo corso delle emozioni, per imparare a sfruttarle, in base ai nostri veri desideri. E’ proprio la flessibilità, che ci permette di amare in modo sano».
Differenziati dalla tua famiglia d’origine. «Diventare adulti liberi non significa smettere di essere in relazione con i propri genitori. Se è vero- continua l’esperta – che l’altro, soprattutto la figura di attaccamento infantile, ha un ruolo e un potere notevole per la definizione della propria identità, abbandonare la zavorra delle immagini di noi che ancora non tornano e smettere di chiederne una ricomposizione, è l’accettazione che il ruolo dei genitori è finito, che ormai siamo in grado di farci definire da altro (e altri)».
Rinsalda continuamente la fiducia in te e nel partner. «L’amore può non essere vissuto in funzione d’insicurezze e mascheramenti né in termini di ricompensa per ciò che non si è avuto, ma costituisce, una base sicura per scoprire, attraverso l’incontro con l’altro, chi siamo e chi siamo stati, andando incontro all’esperienza di amare in maniera matura e autentica. Una sfida rischiosa, che comporta rotture e riprese di equilibri personali, ma che ha in sé l’essenza vera della vita e della libertà».
Persegui la libertà . «Un amore sicuro permette che l’altro ci sottragga alla nostra individualità, ci trascini oltre le nostre certezze, mettendole in dubbio per liberarci dal peso di una soggettività sterile che nega l’unione autentica di due anime, nell’esperienza totalizzante dell’amore» conclude la Pensavalli.
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