I PROFESSIONISTI NELLA CRISI
Licenziamenti e crisi industriale.
Un argomento che non riguarda solo operai e tecnici specializzati ma anche diversi professionisti e dirigenti.
La dottoressa Michela Pensavalli, intervistata dalla giornalista Antonella Pallante, affronta e commenta questo delicato e importante argomento.
sono una paziente del dott. Cantelmi, sono una dei 143 rimasta senza fisioterapia, mi aspettavo maggiore solidarietà, sono una volontaria, scrittrice (gratis) ex insegnante, contribuente, invalida civile, perché il mio commento non è stato approvato? Comunicato stampa
RispondiEliminaLa Sanità in appalto ai privati, i lavoratori non vengono pagati
Il Ce.Fi., centro di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare, accreditato presso la Regione Lazio e attivo da circa 30 anni sul territorio di Ciampino, sta per chiudere i battenti. I ritardi nei pagamenti da parte della Regione, i continui tagli al budget, assieme ad una cattiva gestione, lo hanno condotto sull'orlo del fallimento.
Quaranta lavoratrici e lavoratori ‒ terapisti, amministrativi, medici ‒ da oltre un anno prestano la loro opera senza percepire stipendio e compensi, affinché non venga interrotto il percorso di riabilitazione dei tanti pazienti, adulti e bambini, che al centro si sono affidati per il recupero della loro disabilità. Con la chiusura del centro, non solo le lavoratrici e i lavoratori saranno disoccupati, ma rimarranno senza terapia i pazienti che si vedranno costretti a mettersi in lista d'attesa in altri centri, e, soprattutto, spariranno 143 posti di riabilitazione.
Noi tutti conosciamo la difficile situazione in cui versa la sanità laziale, ma ancor meglio conosciamo le difficoltà dei disabili che faticano ad ottenere il riconoscimento dei loro diritti, stretti nelle maglie di un burocrazia sempre più pressante e schiacciati dai continui tagli. Conosciamo la situazione di bambini con disturbi dell'apprendimento che, con un tempestivo intervento, potrebbero superare le loro difficoltà, favorendo il risparmio di risorse pubbliche nel futuro (ulteriori percorsi riabilitativi, insegnanti di sostegno, ausili, ecc.), e che invece sono costretti ad attese interminabili, causa la scarsità dei servizi.
Per questo motivo abbiamo continuato ad impegnarci nel nostro lavoro, pur senza ricevere stipendi e compensi, consapevoli dell'importanza del nostro servizio. La vita quotidiana, però, le tasse, il mutuo, ecc. non ci permettono di continuare oltre. Abbiamo il diritto di ricevere quello che ci spetta per il lavoro svolto, e soprattutto abbiamo il diritto e il dovere di batterci perché quello che abbiamo portato avanti con impegno e fatica non vada perso. Il Ce.Fi. deve rimanere aperto. Chiediamo alla Regione un intervento per avere quanto ci spetta, ma anche per trovare una soluzione che permetta al centro di continuare da esistere.
Per avanzare con forza questa richiesta e difendere i nostri diritti alla retribuzione, oltre al diritto alla salute per tutte e tutti, convochiamo per il giorno 14 aprile, a partire dalle ore 9:30, un presidio sotto la sede della Giunta della Regione Lazio (piazza Oderico da Pordenone).
Lavoratrici e lavoratori Ce.Fi.
CLAP (Camere del Lavoro Autonomo e Precario)
Info: romaclap@gmail.com; 339 6660933.