E VOI CHE NE PENSATE??
LASCIATE QUI IL VOSTRO COMMENTO:
http://notizie.tiscali.it/regioni/lazio/socialnews/Cantelmi/6306/articoli/La-Politica-di-%20Grillo-e-l-inossidabileTelePolitica-di-Berlusconi.html/
http://notizie.tiscali.it/regioni/lazio/socialnews/Cantelmi/6306/articoli/La-Politica-di-%20Grillo-e-l-inossidabileTelePolitica-di-Berlusconi.html/
di Tonino Cantelmi
I nuovi
media non sostituiscono i precedenti, ma si aggiungono. I recenti risultati
politici lo confermano. Ma i rapporti di forza tra i media cambiano. Per
la prima volta il web batte la TV. Grillo ha rifiutato la TelePolitica
ed ha puntato sulla @politica: tutto web e niente TV, carta stampata,
manifesti. Berlusconi ha praticamente ignorato il web ed ha continuato a fare
TelePolitica.
E’ il
segno dei tempi.
Il grande innovatore degli anni ’90 scelse il linguaggio televisivo per proporsi. Scelse il linguaggio telenarcisita dell’apparire, la semplificazione del pensiero, l’immediatezza senza replica del TV-comizio, lo scontro verbale con giornalisti e conduttori, l’immagine e la personificazione della lotta. La contaminazione televisiva della politica raggiunse il suo apice con l’irrompere dell’imprenditore non politico in politica e fu la fine del politichese incomprensibile e del ragionamento astruso. Non che il politichese di maniera non fece resistenza a suo modo, ma il trionfo dell’immagine e la semplificazione del ragionamento trovarono nella Tv la miglior espressione del nuovo modo di fare politica.Questa innovazione ha avuto per l’appunto un grande protagonista in Berlusconi. E in qualche modo la TV mantiene un sostanziale protagonismo, come dimostra la inaspettata rimonta di Berlusconi, dato per morto politicamente solo un mese fa e oggi di nuovo vivo.
Il grande innovatore degli anni ’90 scelse il linguaggio televisivo per proporsi. Scelse il linguaggio telenarcisita dell’apparire, la semplificazione del pensiero, l’immediatezza senza replica del TV-comizio, lo scontro verbale con giornalisti e conduttori, l’immagine e la personificazione della lotta. La contaminazione televisiva della politica raggiunse il suo apice con l’irrompere dell’imprenditore non politico in politica e fu la fine del politichese incomprensibile e del ragionamento astruso. Non che il politichese di maniera non fece resistenza a suo modo, ma il trionfo dell’immagine e la semplificazione del ragionamento trovarono nella Tv la miglior espressione del nuovo modo di fare politica.Questa innovazione ha avuto per l’appunto un grande protagonista in Berlusconi. E in qualche modo la TV mantiene un sostanziale protagonismo, come dimostra la inaspettata rimonta di Berlusconi, dato per morto politicamente solo un mese fa e oggi di nuovo vivo.
Venti
anni dopo l’irruzione della contaminazione televisiva del linguaggio politico,
una nuova contaminazione sbanca la politica: quella di Grillo. L’immagine lascia il posto alla @parola, al web e al suo linguaggio
immediato, senza controllo, a volte insultante, sicuramente sincopato e
aforismato, privo di virgole e punti, apparentemente democratico e irriverente
verso l’autorità. E’ sul web che si vota, si sceglie, ci si propone, si
ragiona, si discute e si annunciano decisioni e scelte. Il format di Grillo
passa dalla TV, là dove è nato, al web e viene consegnato ad una massa anonima
che sceglie, vota ed elegge un centinaio e più di deputati e senatori
altrettanto anonimi. Ecco dunque la @politica, una forma di web democrazia, che
esclude una gran parte di persone tecnodisarmate e promuove una nuova tecnocrazia.
La tecnocrazia digitale ha un capo, il proprietario del format per l’appunto,
il web avatar GrilloCasaleggio, ma in realtà propone una forma di
responsabilità web collettiva.
E dunque,
almeno analizzando il linguaggio della politica vincente di oggi, dobbiamo dire
che dal dominio del politichese siamo passati alla tecnocrazia ed infine alla
webcrazia. Ma non completamente. E così abbiamo ben tre linguaggi: il
politichese, di gran lunga minoritario e moribondo, il linguaggio telepolitico,
ferito, ma non domato e affatto vinto, e l’emergente linguaggio della
@politica, che promette di cannibalizzare i vecchi linguaggi.
Berlusconi
ha dunque consegnato la staffetta nelle mani di Grillo? Grillo dunque è il
miglior interprete della politica nell’epoca della postmodernità tecnoliquida?
Se lo pensiamo, benvenuti nella @politica!
Nessun commento :
Posta un commento