Cantelmi, anche il tentativo di riparare riflette la stigmatizzazione del peso corporeo diffusa nella società
L'"infelice battuta" di Alessandro Siani al bambino in sovrappeso ieri al Festival di Sanremo "rappresenta una forma drammatica di cyberbullismo: oltre ad andare in onda in tv, è stata ripresa da tutti i social. Un'offesa moltiplicata dalla Rete, anche nel tentativo di difesa, che un bambino non può gestire emotivamente e che riflette una nuova forma di emarginazione e stigmatizzazione del peso corporeo, molto diffusa nella società di oggi". Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Tonino Cantelmi, docente di psicologia dello sviluppo all'università Lumsa di Roma.
"Quello di ieri - prosegue lo psichiatra - è solo l'ultimo di una serie di episodi, ricordo la drammatica aggressione violenta a Napoli nei confronti di un ragazzino obeso, specchio di questa moderna stigmatizzazione di sovrappeso e obesità". La società sembra non accettare chi non rientra nello standard di magrezza riproposto da giornali e tv. "E anche fra i ragazzini e gli adolescenti ormai l'offesa più umiliante è 'ciccione'. Insomma - sintetizza Cantelmi - ieri l'attore è incappato in un brutto scivolone, e non basta certo una foto insieme sui social per riparare. Sono convinto che, per metabolizzare e superare l'accaduto, il bambino avrà bisogno di un aiuto, che passi attraverso gli adulti di riferimento per la sua vita. Occorre in particolare aiutarlo a gestire questo aspetto emotivo e, soprattutto, a non colpevolizzarsi per via del suo peso".