La dottoressa Michela Pensavalli, intervistata da Cristina Lacava per conto di IO Donna - Il femminile del Corriere della Sera, esprime il suo parere relativamente ai teenager che si comportano da esibizionisti sui social network.
Teenager esibizionisti sui social: otto consigli utili
Teenager esibizionisti sui social: otto consigli utili
Una foto, un clic e vai in rete. Con il rischio di un'eterna figuraccia, o peggio. Il caso di Willow Smith mette in allarme i genitori. I consigli di una psicologa, in 8 punti. Le immagini dello scandalo.
E se Willow Smith fosse vostra figlia, una stupidina tredicenne che si fa fotografare sul letto sfatto insieme all'amico del fratello maggiore? E se poi l'incosciente pubblicasse su Instagram la foto? Certo l'immagine della vostra pargola non diventerebbe virale e l'interesse si esaurirebbe subito, almeno si spera. Ma la vostra rezione sarebbe forse un po' più incisiva (immagino: un paio di sonori schiaffoni) di quella di Will Smith e signora.
Ma il punto è: che fare con gli adolescenti esibizionisti? E soprattutto: come limitare i danni? L'abbiamo chiesto alla psicologa Michela Pensavalli. Che si è messa nei panni di noi genitori.
1 A monte di tutto: servono regole. Facile a dirsi, ma il problema di oggi è che i genitori sono intermittenti, danno regole che loro stessi per primi contraddicono nei fatti. Sei promosso? Ti meriti uno smartphone. Prendi una nota? Ti sequestro lo stesso smartphone. Il messaggio alla fine diventa ambiguo, l'adolescente si confonde. Va detto, a parziale scusante delle debolezze adulte, che l'intermittenza è tipica della nostra società postmoderna. Si fa e si disfa in un attimo.
2 Imparate a usare internet e i social media come i vostri figli. O almeno provateci. Loro sono nativi digitali, voi solo immigrati digitali. Però se non avete gli stessi strumenti, la partita sarà più dura. Fatevi aiutare da loro.
3 Recuperate la relazione. Anche questo, va detto, andrebbe fatto prima. Oggi i genitori sono troppo invadenti, si sostituiscono ai figli senza capirli. Quel che è peggio, non accettano che non rispecchino i loro sogni. Non li capiscono, punto. Il risultato sono le brutte sorprese: spesso gli adolescenti producono in rete un'immagine di sé che mamma e papà non si aspettano. I poveretti non riconoscono la loro creatura. L'identità online è diversa da quella offline, almeno per gli sconcertati adulti . Invece bisogna riunirle, o almeno farsene una ragione.
4 Discutete insieme su che fine fa una foto postata. I ragazzi non riescono proprio a capire che quando una foto, un testo o un video sono online, non tornano più indietro. Se hanno partecipato a quel giochino pericoloso che ha spopolato un mesetto fa - necknominate - dove dovevano farsi riprendere mentre bevevano un boccale di birra (nella migliore delle ipotesi), l'immagine di loro sbronzi verrà ritirata fuori da qualche capo del personale, tra qualche anno. Prendete a esempio proprio la vicenda di Willow Smith: la foto sul letto è stata subito cancellata dal profilo Facebook di Moises Aires, ma intanto aveva fatto il giro del mondo.
5 Osservate il comportamento dei vostri figli. L'eccessiva connessione si sposa a irascibilità, peggiore rendimento a scuola, stress psicofisico. State in campana.
6 Recuperate la narrazione. Oggi i media ci hanno abituato alla velocità della comunicazione, all'emozione istantanea, alle lacrime in diretta. Quel che si è perso, invece, è il momento della riflessione, quindi della narrazione. Fatelo con i vostri ragazzi. Vi sorprenderete, questa volta in meglio.
7 Vigilate sull'empatia. La relazione attraverso i social è effimera, cercate di capire piuttosto come sono i vostri figli offline. Condividono empatia con i coetanei? O i rapporti sociali si esauriscono in un clic?
8 Fategli fare sport, meglio se di squadra. Aiuta molto a restare nella realtà, allontana - almeno per un po' - dalla lucetta del video.