Itci - Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale

Itci - Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale

giovedì 20 settembre 2012

Le amicizie fanno bene alla salute - Intervista sul settimanale "Nuovo" del 20 settembre 2012

La psicologa e psicoterapeuta Michela Pensavalli sottolinea l'importanza di coltivare nuove amicizie evidenziando quanto ciò sia indispensabile per il proprio equilibrio interiore.

Ma "per farsi nuovi amici bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione, senza nascondere i propri difetti".
In un epoca frenetica, veloce e virtuale difficilmente ci soffermiamo a capire le nostre emozioni.



venerdì 14 settembre 2012

Gruppo di ascolto sulla gestione delle difficoltà relazionali: l'incontro

Roma - 15 ottobre 2012 1° incontro - ITCI - Via Ravenna 24 - 00161 aaaa

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GRUPPO D’ASCOLTO PERMANENTE SULLA GESTIONE DELLE DIFFICOLTA’ RELAZIONALI - Più che un gruppo di stampo pedagogico, questo vuole essere un gruppo d’ascolto e di condivisione, un luogo sicuro nel quale depositare le nostre esperienze, avere la possibilità di mettersi in gioco e di sperimentare se stessi in modalità diversa da quella cui siamo abituati.
DESTINATARI - Gli argomenti affrontati nel corso del gruppo sono molto vari, ma hanno tutti a che vedere con il mondo relazionale, e le emozioni ad esso sottostanti, per cui il gruppo è rivolto a chiunque prova una qualsiasi difficoltà in questo ambito e voglia cercare un cambiamento.
Ricerche sull’intelligenza emotiva dimostrano come il riconoscere le proprie emozioni, e l’imparare a gestirle, migliori la qualità della vita relazionale e di conseguenza della vita nel suo complesso.
APPROCCIO TERAPEUTICO - L’approccio terapeutico utilizzato in questo percorso è quello cognitivo interpersonale. Secondo tale approccio ogni individuo si muove all’interno delle relazioni e nel mondo seguendo degli schemi appresi a partire dalle prime esperienze d’attaccamento con le figure significative.Tramite tecniche esperienziali e discussioni di gruppo impareremo a riflettere sulle emozioni che ci guidano all’interno del nostro mondo relazionale e, portandole ad una maggiore consapevolezza, avremo la possibilità di favorire un benefico cambiamento.
PERCHE’ LAVORARE IN GRUPPO - Il gruppo è un contenitore all’interno del quale metabolizzare esperienze ed emozioni. Il setting gruppale è molto differente da quello duale a cui siamo più abituati in psicoterapia. Il gruppo, formato da tanti elementi, fa da cassa di risonanza emotiva dando vita a molte dinamiche altrove impossibili, tuttavia molto utili ad accelerare i processi di consapevolezza. Tramite la narrazione delle esperienze individuali, ognuno ha la possibilità di vivere, rivivere, elaborare emozioni e tramite il fenomeno del “rispecchiamento” di rimandarle agli altri elementi del gruppo stesso, favorendo la circolazione dei vissuti.
IL PERCORSO - Questo sui disturbi relazionali è un gruppo permanente ed aperto, il che vuol dire che tale gruppo permetterà a chiunque ne sentirà l’esigenza di far parte di esso, di fare il proprio percorso personale, per poi uscirne. Ci sarà quindi un ricambio nel tempo dei componenti del gruppo stesso.
Il ventaglio degli argomenti affrontati sarà molto vasto e concernerà tutto ciò che ha a che vedere con il nostro mondo relazionale, interno ed esterno, dal nostro rapporto col cibo, con il nostro corpo, con il sonno, con gli altri, con la famiglia, con il partner, con noi stessi … e su qualsiasi argomento sentiremo il bisogno di confrontarci.
Analizzeremo le emozioni sottostanti al nostro specifico modo di rapportarci e che ci fanno muovere nelle nostre consuete direzioni.
Il percorso vero e proprio inizierà lunedì 5 Novembre, ma saremo a vostra disposizione lunedì 15 Ottobre dalle ore 19 alle ore 20 per conoscervi e rispondere alle vostre domande.
DURATA, FREQUENZA E COSTO - Gli incontri, di due ore ciascuno, dalle 19 alle 21, hanno cadenza quindicinale, a partire dall’incontro del 15 Ottobre.
Il costo è di 30 Euro ad incontro. Si può pagare il costo degli incontri un mese per volta.
Il numero dei partecipanti varierà nel corso del tempo, ma in linea di massima sarà di circa dieci
SEDE - Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale - Via Ravenna, 24 – Roma (P.za Bologna)
PER ISCRIZIONI ED INFORMAZIONI: Dott.ssa Antonella Pirro - Psicologa - Cell: 320.8174895 - anto.pirro@libero.it

Psicopedagogia e formazione per vita consacrata

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Perchè una specializzazione in Psicopedagogia e Formazione? La vita consacrata e sacerdotale deve affrontare in questo terzo millennio una sfida epocale, che esige per i candidati al sacerdozio e alla vita consacrata una piena maturità umana e psicologica quale requisito fondamentale. In generale la formazione intellettuale e la formazione spirituale sono ben curate nelle case di formazione, mentre la formazione umana e psicologica possono essere meno accurate per mancanza di strumenti adatti da parte dei formatori. In questo contesto occorre far crescere una nuova generazione di formatori, capaci di utilizzare competenze psicopedagogiche adeguate alle nuove esigenze

DESTINATARI
Formatori e futuri formatori dei seminari diocesani e delle case di formazione maschili o femminili. È aperto inoltre a tutti coloro che siano interessati alla formazione della vita consacrata e ministeriale purchè in possesso del Baccalaureato in Scienze Religiose o in Teologia.

DOCENTI
Prof. P. Marcelo Bravo Pereira, L.C., S.T.D., Ph.L.Prof. Tonino Cantelmi, M.D., Ps.D.Prof.ssa Laura Salvo, Ps.D.Prof.ssa Michela Pensavalli, Ps.D.Prof.ssa Angela Tagliafico, S.T.D.Prof.ssa Sr. Tiziana Longhitano, S.T.D.Prof. Germán Sánchez Griese, Ec.Lr.Prof. P. Octavio Ortiz de Montellano, L.C., Ph.L., S.T.L.Prof. P. José E. Oyarzún, L.C., S.T.D., Ph.L.Prof. P. Rogelio Aguilera, Ph.L., Pe.Lr.

ORARI
Giovedì dalle 15.30 alle 19.15Venerdì dalle 15.30 alle 19.15Sabato dalle 8.30 alle 13.05

OBIETTIVI
Incrementare le competenze dei formatori e fornire loro strumenti psicopedagogici adeguati alle sfide odierne.

PROGRAMMA ACCADEMICO
PRIMO ANNO: Psicologia generalePsicologia dell’età evolutivaPedagogia generale e processi educativiProfili psicologici e spirituali per l’apostolatoDisciplina canonica nella formazioneAntropologia della vocazione cristiana Psicologia dei gruppi Contributo della psicologia nella formazione Libertà e maturità affettiva nel celibato Psicologia dei processi vocazionali IProblematiche psicologiche e psichiatriche nella formazione Psicologia dei processi vocazionali II

SECONDO ANNO: Dinamiche psicologiche nella vita consacrata Psicologia e sviluppo morale della persona Psicologia dei conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi Pedagogia della preghieraLa direzione e accompagnamento spirituale Strumenti psicopedagogici per i formatori Leadership e autorità Psicofisiologia clinica con elementi di psicosomaticaTemi scelti di psicologia, religione e fede Programmazione, organizzazione e gestione dei percorsi formativiCasi pastorali e implicazioni psicologiche Psicologia e grazia

PER INFORMAZIONI:
Prof.ssa Laura Salvo Tel: (+39) 06.66.54.3828 E-mail: laura.salvo@upra.org

Daniela De Carolis Tel: (+39) 06.66.54.3901 E-mail: ddecarolis@upra.org

Raffaele Stirpe Cell: (+39) 348.737.3136 E-mail: raffaele.stirpe@upra.org
www.uprait.org

REQUISITI DI ACCESSO MASTER E DIPLOMA
Per il Master in Psicopedagogia e Formazione per la Vita Consacrata: Diploma di Laurea Per il Diploma in Psicopedagogia e Formazione per la Vita Consacrata: Diploma di scuola media superiore o titolo di studio equivalenteTalora si è interessati al programma accademico della Laurea Specialistica in Psicopedagogia e Formazione per la Vita Consacrata è possibile accedervi iscrivendosi al master o diploma.

COSTI
- Laurea Magistrale € 650.00 annuali. Entro il 15/09 il costo è di € 550.00 annuali ( 2 rate di cui una da € 100.00 + il saldo)- Master € 550.00 annuali (2 rate di cui una da € 100.00 + il saldo)- Diploma € 550.00 annuali (2 rate di cui una da € 100.00 + il saldo)

sabato 9 giugno 2012

Clikk@more

L'evento Clikk@more sbarca anche in Slovenia...

Vplyv nových komunikačných prostriedkov na vzťahy


Taliansko 26. mája (RV) – Postrehy kresťanských psychológov a psychiatrov na vývin medziľudských vzťahov a citov v dobe internetových sietí a nových komunikačných technológií. Do tejto oblasti nám pomôže nahliadnuť odborné stretnutie, ktoré dnes v sídle Rímskeho vikariátu pod výstižným názvom „Clikk@more“ organizuje Inštitút kognitívnej interpersonálnej terapie. Stretnutie otvorí jeho riaditeľ a prezident Asociácie talianskych katolíckych psychológov a psychiatrov profesor Tonino Cantelmi. Po ňom vystúpi don Maurizio Mirilli, riaditeľ Diecézneho pastoračného strediska mladých.
Ako rozhovore pre Vatikánsky rozhlas uviedla ďalšia účastníčka stretnutia, Dr. Michela Pensavalliová, psychologička a psychoterapeutka, myšlienka zorganizovať toto podujatie vznikla so zámerom dať priestor reflexii nad výzvou, ako umožniť aj dnes vytváranie stabilných a trvalých citových vzťahov. Na otázku zadefinovania sociálnej skupiny osôb, ktoré sa najviac v dnešnej internetovej dobe utiekajú k virtuálnym „on-line“ vzťahom, odpovedala: „Sú to prevažne ľudia, ktorí majú ťažkosti v živote „off-line“, chýbajú im rovnocenné, uspokojivé vzťahy. Môžu to byť aj osoby závislé na inej osobe prostredníctvom siete, alebo „rétomani“ kvôli komerčným cieľom či kvôli úniku z reality. Nie je to také jednoduché dnes, je veľa zmätku v tejto technickej komunikácii, t.j. cez počítač, mobilný telefón a ďalšie prostriedky, ktoré uľahčujú vytváranie vzťahov, ale aj vytvárajú mnoho nedorozumení. Paradoxom je, že emócie sú príliš blízko na dosah ruky, a táto skúsenosť prichádza bez námahy, bez zodpovednosti seriózneho úmyslu.“


L'impatto dei rapporti e dei nuovi media
Italia 26 Maggio (RV) - Commento di psicologi e psichiatri cristiani sullo sviluppo delle relazioni interpersonali e dei sentimenti al tempo delle reti Internet e nuove tecnologie della comunicazione. Questo ci aiuterà a guardare incontro professionale oggi presso la sede del Vicariato di Roma con il titolo espressivo "Clikk @ more" organizzato da Istituto di terapia cognitiva interpersonale. Meeting ha aperto il suo direttore e presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, il professor Tonino Cantelmi. Quando si alza, Don Maurizio Mirilli, direttore del Centro Pastorale Diocesano dei giovani. un'intervista alla Radio Vaticana ha detto un altro partecipante alla riunione, il dottor Michela Pensavalli, psicologo e psicoterapeuta, l'idea di organizzare questo evento è stato creato con l'intenzione di fare spazio per la riflessione sulla sfida di oggi e di consentire la creazione di relazioni affettive stabili e durature. Sulla questione della definizione di un gruppo sociale di individui che più sono nel rifugio Internet di oggi il tempo in una sorta di rapporto "on-line", ha dichiarato: "Queste sono per lo più persone che hanno difficoltà nella loro vita" off-line ", non hanno un equivalente, relazioni soddisfacenti. Possono anche essere a carico di un'altra persona attraverso una rete, o "rétomani" a causa di commerciale o per la fuga dalla realtà. Non è così facile oggi, è molta confusione nella comunicazione tecnica, vale a dire, via computer, cellulare e altri mezzi per facilitare l'instaurazione di relazioni, ma anche creare molti malintesi. Il paradosso è che le emozioni sono molto vicine a portata di mano, e questa esperienza è senza sforzo, senza alcuna intenzione seria di responsabilità ".

lunedì 28 maggio 2012

Giovani: Con le nuove tecnologie relazioni meno empatiche


L'invito a riscoprire la bellezza di «guardarsi negli occhi» nel corso del convegno "Clikk@more", promosso dall'Ufficio diocesano per la pastorale giovanile e dall'Itci di Cantelmi di Nicolò Maria Iannello
Amore e sentimenti sempre più superficiali, nell’era di Internet.. Ha lanciato l’allarme sabato scorso (26 maggio), nel palazzo del Vicariato, il convegno "Clikk@more" promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile e dall’Istituto di terapia cognitivo interpersonale (Itci), guidato da Tonino Cantelmi, psichiatra, il primo in Italia a occuparsi dell’impatto delle tecnologie digitali sulla mente e di “dipendenza da Internet”. Al tavolo dei relatori, insieme a don Maurizio Mirilli, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, Maria Beatrice Toro e Michela Pensavalli, psicologhe e psicoterapeute, ricercatrici presso l’Itci, che hanno discusso intorno ad alcuni concetti divulgati da Cantelmi negli ultimi anni.

Idee e teorie introdotte dall’esperto in un video: «L’uomo tra 10 anni sarà più depresso e dipenderà da nuovi paradisi, come la tecnologia, il sesso, il gioco». Un grave rischio, in particolare, deriva dal ricorso alle tecnologie per stringere relazioni umane ed è rintracciabile nella «dissociazione fra le emozioni che rappresentiamo nella rete e quelle che viviamo nella realtà». E questa è solo una delle possibili conseguenze della tecno-mediazione dei rapporti, insieme alle trasformazioni subite dal nostro cervello che «diventa sempre meno empatico e meno simbolico». Per questo, ha precisato Cantelmi, «le tecnologie sono un mondo che dobbiamo imparare ad abitare» per essere ancora in grado «guardarci negli occhi».

A partire da questi temi e sulla scia del pensiero del sociologo polacco Zygmunt Bauman, Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta dell’infanzia, ha parlato di «famiglia liquida», indagando nello specifico il legame genitore-figlio: «Oggi sono in crisi sia i bambini, nei quali aumentano i disturbi mentali e del comportamento, sia i genitori che hanno difficoltà a prendersi cura dei figli». Tracciando quindi un profilo della famiglia post-moderna, la ricercatrice ha evidenziato un capovolgimento dei ruoli dato che «non sono più i figli ad avere bisogno dei genitori ma il padre e la madre ad avere bisogno dei bambini per appagare il loro benessere emotivo». Così crescono «figli che sentono sulle spalle le aspettative degli adulti» e si delineano genitori «“adultescenti”, cioè che non maturano una volta per tutte».

Presentando la sua esperienza di psicoterapia per adulti, Michela Pensavalli, invece, ha spiegato che i giovani di oggi hanno grandi «difficoltà a riconoscere e a descrivere le emozioni» a causa dei nuovi media che li abituano a «un linguaggio povero e non consentono loro di entrare fino in fondo in una relazione». E oggi che «le tecnologie sono un’estensione di noi stessi», molti altri sono i cambiamenti di natura antropologica da segnalare, secondo la studiosa, come «l’incapacità di avere una storia duratura, la diffusione di nuovi costumi sessuali, la tendenza ad avere relazioni ambigue o a non accettare i limiti di noi stessi e delle persone che amiamo».

Ma quale amore conta oggi? È la domanda rilanciata da don Mirilli in conclusione dei lavori. Un interrogativo che «esige un’unica risposta» in un tempo in cui «è facile con un click dire “mi piace” o “non mi piace” e si vive sull’onda delle sensazioni». L’amore autentico, ha ribadito con forza il presbitero, è quello «oblativo, che si offre, costruisce e progetta e sa fare delle rinunce». Un amore che va testimoniato ai giovani. Dai genitori innanzitutto, «che devono fare vivere ai figli l’esperienza di un amore grande».



28 maggio 2012
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